La vita è cambiamento. Non c’è nulla di statico ne vi può essere. È un fatto di natura. Mentre lo stiamo pensando il nostro corpo sta cambiando. Vecchie cellule muoiono e ne nascono di nuove per dare corso a quella forza cosmica che spinge a rigenerare la vita che è in noi. La natura, dunque, è un’energia che si muove in direzione della vita. Vuole la vita. La natura è vita.
Anche nella nostra mente ci deve essere cambiamento. La vita non è mai uguale a sé stessa. Cambiano gli equilibri, si evolve il nostro rapporto con l’esistenza e con il mondo attorno a noi. La differenza è che ciò che avviene nel nostro corpo (pensa alla forza del respiro o ai battiti del cuore) è al di là del nostro controllo. Accade. E noi esistiamo.
Quello che accade nella nostra mente, invece, dipende da noi, da quello che vogliamo essere, da come vogliamo essere. Se non si evolvono i nostri pensieri, il nostro modo di pensare, se non cambia il rapporto con il modo in cui percepiamo gli eventi della vita passata e presente e quelli che devono ancora accadere, se questo cambiamento non ci apre a orizzonti positivi, luminosi, rischiamo di restare prigionieri di noi stessi, tra giudizi che restano uguali a sé stessi nella tempo e diventano la nostra tomba.
Si cambia perché non siamo la versione migliore di noi stessi e possiamo, dobbiamo voler crescere, a qualsiasi età e in qualsiasi condizione.
Si cambia per esistere.
Si esiste per godere del dono di esistere.
E quando si percepisce la vita come un dono, si comprende che ne abbiamo una sola e va vissuta per allargare agli altri la stessa gioia di esistere.
Credo che questo sia il dono e, insieme, il dramma dell’uomo del nostro tempo, di ogni tempo. Ognuno sceglie chi e cosa vuole essere. Quindi ognuno sceglie se cambiare. Oppure non sceglie. Oppure sceglie che non ha bisogno di cambiare.
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