C’è pane per tutti. Il “miracolo dentro il miracolo” nella moltiplicazione dei pani.

La fame non è inevitabile. È voluta. È pianificata e organizzata. È una invenzione dell’uomo. La fame è usata come strumento per alimentare odio… Il vangelo mette l’accento sulla condivisione dei pani, non sulla loro moltiplicazione dal nulla. È nell’esercizio della carità stessa di Dio che è avvenuto, forse, il più grande miracolo della missione di Gesù sulla terra. È nella condivisione di quel pane, dove tutti hanno avuto qualcosa, nulla è andato buttato e molto è avanzato.”

Commento al vangelo della XVII domenica del Tempo Ordinario – Anno B

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Alcuni studi dicono che la terra potrebbe produrre cibo per sfamare fino a 16 miliardi di persone, a prescindere dallo spazio a disposizione. Attualmente siamo 8 miliardi. Quasi un miliardo di persone soffre e muore per la fame. Soprattutto donne e i bambini.

Solo negli Stati Uniti, 44 miliardi di tonnellate di cibo finiscono nelle discariche mentre in Europa 88 milioni di tonnellate, semplicemente perché il cibo è in eccesso e anche per tenere alti i prezzi di mercato. Solo il cibo buttato cibo sfamerebbe definitivamente più di 300 milioni di persone, cioè quasi l’intera somma di persone che soffrono la fame in Africa.  

Questi dati ci dicono che la fame non è inevitabile. È voluta. È pianificata e organizzata. È una invenzione dell’uomo. La fame è usata come strumento per alimentare l’odio fra le nazioni, le migrazioni di massa a milioni, allo scopo di abbandonare le terre ricche di minerali di cui si impossessano le poche famiglie che già posseggono tutto, le più ricche tra i più ricchi della terra. Soprattutto, la fame è usata come strumento per alimentare la guerra, ossia il più grande affare commerciale sulla faccia della terra, che produce ricchezze immense per i pochi già super-ricchi ma che pagano sempre i poveri.

All’uomo Dio affida la missione di espandere il suo Regno, quindi di mettere fine alla fame e a tutte le guerre, nel nome di Gesù Cristo, che ha offerto sé stesso come cibo spirituale per il mondo. Qui tocchiamo un punto cruciale della riflessione. Davanti ai tanti che affermano: “se Dio esiste, perché non toglie la fame nel mondo”. Ma Dio non ha tolto dalla croce neanche il suo unico figlio quando romani ed ebrei ve lo crocifissero. Il Dio di Gesù Cristo non risolve i problemi del mondo e non deve essere accusato di non risolverli. Egli è già intervenuto dando all’umanità i doni, l’intelligenza e gli strumenti sufficienti per eliminare la fame. L’unico limite di Dio sta nella volontà umana. Se gli uomini non vogliono la pace, ci sarà sempre guerra. Se gli uomini non accettano di star bene con il necessario, se vogliono solo accumulare potere e ricchezze, ci sarà sempre la fame. Se la fame è un’invenzione dell’uomo, mettere fine alla fame è un dovere dell’uomo. E di ciò che gli uomini decideranno di fare, a riguardo, risponderanno davanti al giudizio di Dio.
Quel giorno sarà Dio a chiedere agli uomini: “se vi ho dato tutto, perché non avete eliminato la fame nel mondo”?

Nel vangelo di oggi Gesù si trova alla fine di una giornata di intensa predicazione, alla presenza di migliaia di persone. Ora, non è ragionevole pensare che le folle siano partite da casa senza portarsi proprio nessuna scorta di cibo. Mentre è certo che moltissimi sono talmente poveri da non avere davvero nulla da mangiare. Altri avranno portato più del necessario, per sicurezza. Ed è in quell’accumulo, in quell’eccesso, che essi pongono la loro fiducia. Qui dobbiamo capire dove sta il vero miracolo di Gesù.  

Certamente, Egli può moltiplicare i pani dal nulla. Ne ha il potere. E il vangelo non nega che egli l’abbia fatto. Ma il vangelo mette l’accento sulla condivisione dei pani, non sulla loro moltiplicazione dal nulla. Il vero miracolo sta in due fattori: lo scioglimento dei cuori prima del ragazzo e poi di tutti coloro che avevano qualcosa, e, quindi, la totale fiducia in Gesù, che si prende cura del suo popolo. Il secondo fattore sta nella rinuncia all’accumulo e nella condivisione, per la quale, alla fine avanzerà perfino il pane. È nell’esercizio della carità stessa di Dio che è avvenuto, forse, il più grande miracolo della missione di Gesù sulla terra. È nella condivisione di quel pane, dove tutti hanno avuto qualcosa, nulla è andato buttato e molto è avanzato.

Dio è davvero colui che si prende cura dei suoi figli e li nutre. Ma noi abbiamo molte domande da farci a riguardo.

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