“Se c’è una immagine tratta dalla vita rurale e che possiede quella forza simbolica capace di svelare l’essenza stessa della vita, è quella della semina. Gesù la prenderà in prestito per dirci che c’è un disegno divino in tutto. Dentro quel disegno c’è una logica, e c’è anche mistero. Quel disegno ci riguarda. Quel mistero ci avvolge. Ed è potente”.
E. Caruso
Commento al vangelo della XV Domenica del Tempo Ordinario
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La parabola del seminatore ha un significato che Gesù rende chiaro nella spiegazione che darà ai discepoli. Riguarda la fiducia nell’opera di Dio, il Seminatore, e la potenza della parola seminata nel mondo. È un richiamo a rendere le nostre vite terreni fertili all’azione di Dio perché quella Parola seminata possa produrre frutti di vita cristiana nel mondo. Sappiamo che il vangelo può essere accolto, può essere ignorato, può essere deriso oppure esplicitamente rifiutato. Può anche essere accolto ma non vissuto.
Il felice annuncio, sottinteso nel racconto della parabola, è che una volta annunciato, una testimoniato nella vita del credente, niente e nessuno può fermare la corsa del vangelo. Gli uomini possono ostacolarne lo sviluppo nella propria vita ma non potranno mai, in assoluto, fermarne la corsa nella storia.
L’insegnamento che ne deriva è la necessità di crescere di più nella fede e di riporre nel Padre, il seminatore, più fiducia nella realizzazione della sua opera nel mondo e più fiducia in quel seme che scompare e che è la parola di Dio che germoglierà.
Se operiamo nel campo di Dio da seminatori, dobbiamo vivere la semina nell’ottica dell’abbandono totale nella provvidenza divina. Dobbiamo seminare, sempre e in qualunque situazione, favorevole o no. Non dobbiamo scoraggiarci o insistere sui tempi di Dio. Dobbiamo saper attendere.
Allo stesso tempo tutti noi, credenti e no, siamo il campo su cui Dio semina la sua divina Parola. Fra i vari terreni, noi dobbiamo essere quello fertile, desideroso di accogliere e fecondare quel seme perché germogli e produca frutti di vita eterna.
Gli ostacoli che si oppongono all’opera di Dio sono tanti, e vanno dalla durezza del cuore dell’uomo all’azione del maligno. Ma il seminatore non abbandona mai la fiducia in quel piccolo seme che un giorno darà i suoi frutti. Dentro c’è la forza della risurrezione.
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