Una Chiesa che i media vogliono appaia sull’orlo di uno scisma, con un Papa in odore di eresia e debole, sotto attacco da qualunque giornale, corrente culturale, politica ed ecclesiastica che si identifichi con un “conservatorismo armato” e che accusa tutti gli altri di “modernismo”, si è presentata oggi con un Papa forte, consapevole e centrato.
Il suo discorso ha subito portato il Sinodo sul binario della fede.
E.C.
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Papa Francesco: discorso apertura Sinodo Amazzonia, “se qualcuno viene qua con intenti pragmatici è un peccatore”.
“Che differenza c’è tra le piume sulla testa e i copricapi dei capi dicastero?”
“Se qualcuno viene qua con intenti pragmatici, è un peccatore e si converta”. Lo ha detto il Papa, nel discorso pronunciato a braccio, in spagnolo, durante la prima Congregazione generale del Sinodo per l’Amazzonia. “Non siamo venuti qua per inventare programmi di sviluppo sociale, per tutelare una cultura come fosse un museo, con uno stile non contemplativo, come si fanno le azioni di disboscamento”, il monito di Francesco.
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“Mi ha fatto tristezza ascoltare qui dentro un commento burlone su queste persone che girano con le piume in testa”, ha rivelato il Papa: “Che differenza c’è tra le piume sulla testa e i copricapi che usano gli officiali dei nostri dicasteri?”, l’obiezione di Francesco, secondo il quale “corriamo il rischio di approcci semplicemente pragmatici, quando al contrario serve contemplazione dei popoli, capacità di ammirazione dei popoli”. “Deforestazione, uniformizzazione e spogliazione: è un programma che non rispetta la poesia dei popoli, la realtà dei popoli, che è sovrana”, la tesi del Papa: “Andiamo a contemplare, a comprendere e a servire i popoli, e lo facciamo percorrendo un cammino sinodale, non una conferenza”.
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Fonte: AgenziaSir
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