La vita cristiana è segnata dalla continua sorpresa dello Spirito che ci fa vivere l’incontro di Gesù in modi sempre nuovi e soprattutto al di là delle nostre pretese e convinzioni. Senza lo Spirito non vi è né incontro con Cristo né conoscenza di lui.
Quando abbiamo la pretesa di conoscere Cristo abbiamo reso inutile l’opera dello Spirito. Gli abbiamo tolto la libertà di giocare con la sua fantasia di disegnarci nuovi linguaggi, nuovi alfabeti per parlarci di Cristo e di farci vivere una esperienza dell’incontro con lui che sia nuova ogni volta, ognuna come se fosse la prima, l’ultima e l’unica.
Senza lo Spirito scompare la bellezza e la fantasia della fede e rimane solo la freddezza dei dogmi, della dottrina, delle norme, delle regole, rimane il funzionalismo dell’organizzazione, rimangono i rigidi comportamenti e scompare la creatività, la bellezza dell’incontro e del calore umano. Rimangono i cristiani attaccati ai loro interessi e slegati dalla bellezza del vangelo e dalla sua potenza. La fede così non è più attraente.
Possiamo celebrare le liturgie più spettacolari e costruire le basiliche più sontuose ma la vita cristiana non è in queste cose. La vita cristiana è dove divampa il fuoco dello Spirito, dove lo Spirito è Signore che dà la vita ed è lasciato libero di prendere l’iniziativa e tracciare nuovi sentieri inesplorati. Egli ci attira in questi sentieri nei quali è lui a indicare la direzione e non noi, e ci porta dritto nel cuore dell’incontro con Cristo.
Noi possiamo trovare Cristo solo se ci arrendiamo allo Spirito e accettiamo di adorare Dio in spirito e verità.
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