Quale educazione per quale mondo?

PENSAVAMO DI ESSERE IMMORTALI, DI AVERE IL MONDO AI NOSTRI PIEDI PER SEMPRE. INVECE NON ABBIAMO PIÙ TEMPO DA PERDERE.

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UN SISTEMA ECONOMICO che specula sulla crisi mondiale e sulle paure della gente; che ci fa immaginare un futuro da incubo; che induce bisogni inesistenti e crea dipendenze per vendere i suoi prodotti; che guarda ai giovani solo come mercato da cui trarre guadagni; che specula sull’immigrazione e sui profughi; che distribuisce tra i ricchi i profitti mentre trasferisce sulla collettività il peso dei debito; che si nutre della povertà delle nazioni; vuole che i popoli siano divisi e spaventati, perché più facilmente sottomissibili e manipolabili; che sottrae nel silenzio gli strumenti della democrazia e della sovranità dalle mani del popolo; che promette oro nelle campagne elettorali e regala briciole in cambio di voti comprando le speranze e le anime di tanti ingannati; che ha svuotato la politica del suo significato trasformandolo in uno strumento per fare affari tra potenti; che distrugge gli equilibri della natura e non si cura del prezzo che dovrà pagare la prossima generazione; che pianifica dove, come e quando dovrà avvenire la prossima guerra, se dovrà durare un anno o un secolo, per attuare le proprie strategie di controllo di mercati mondiali; che guadagna vendendo armi ai paesi in guerra e a quelli in pace perché facciano la guerra; che usa le banche per prendersi il frutto del duro lavoro della gente e poi prestare loro il loro stesso denaro a interessi vantaggiosi; che costruisce autostrade nei deserti dei paesi del terzo mondo, bruciando i villaggi e i loro abitanti che si trovano di mezzo, in cambio del controllo sulle terre e le sue risorse……..

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………NON PUÒ PROMUOVERE VERTICI INTERNAZIONALI PARLANDO DI PACE.

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O SI CAMBIA O I NOSTRI FIGLI VEDRANNO COMBATTERE LE PROSSIME GUERRE PER IL CONTROLLO DELL’ACQUA POTABILE AL POSTO DEL PETROLIO.

E IL CAMBIAMENTO PARTE DALLA DIMENSIONE LOCALE:
dalla scuola d’infanzia, dalle classi di catechismo, negli oratori e tra i banchi delle chiese; nelle assemblee di condominio e in quelle delle associazioni, delle Onlus e delle ong; nelle aule consiliari e in quelle parlamentari; nei quartieri di ogni città paese e villaggio e nei mercati; nei programmi televisivi e nelle pubblicità, nelle classi di yoga e nelle palestre; nelle scuole calcio e sugli spalti degli stadi; nelle moschee e nelle sinagoghe…

TUTTO HA INIZIO DA COME INTENDIAMO FORMARE LE COSCIENZE E PER QUALE MONDO VOGLIAMO FORMARLE.

Per questo motivo abbiamo tutti più interesse a essere uniti che e restare divisi

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